Vessazioni ed aggressioni in famiglia per un piercing… e non parliamo di persone anziane

Le accuse sono gravissime: maltrattamenti in famiglia aggravati, in quanto consumati di fronte al figlio minore della coppia, che è stato purtroppo costretto ad assistere a una serie di scene di violenza domestica.

Un’aggressione che è sfociata in lesioni fino a 10 giorni, aggravate per il danno vissuto dalla vittima, ex compagna dell’aggressore, con una serie di condotte molto violente che sono state compiute in presenza del minore.

Quali sono stati i motivi che hanno indotto questi comportamenti? La storia è molto complessa e, purtroppo, si è stancamente trascinata per tanto tempo, finendo con il rovinare la serenità familiare per diversi anni.

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Tra i motivi che hanno indotto queste aggressioni ci sarebbe anche un piercing di troppo…

Una vita difficile sfociata in una serie di aggressioni

Il contesto in cui è avvenuta l’aggressione non era dei più semplici: la donna, trentenne al momento dei fatti, era protagonista di una difficile convivenza con un uomo di 34 anni, oggi imputato per reati particolarmente gravi e rinviato a giudizio. Dovrà ora rispondere delle accuse che gli vengono mosse, legate a una serie di comportamenti contestati dalla Procura dopo la denuncia della donna, che nel 2016 aveva subito pesanti maltrattamenti in famiglia.

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Un piercing alla base di nuove aggressioni per una donna

Le accuse mosse all’uomo sono evidentemente molto gravi, dalle minacce alle percosse, arrivando ai calci alla presenza del figlio minore solamente perché la donna aveva deciso di farsi un piercing in occasione delle festività di Natale. In quell’occasione, alla vittima dell’aggressione era stato mostrato un cappio.

Ingiurie che, secondo le ricostruzioni, sarebbero iniziate dopo un tradimento scoperto dall’uomo. Dopo la fine della relazione le minacce di sottrarre il figlio alla donna sarebbero iniziate con sempre maggiore insistenza, generando una situazione molto pesante che secondo la Procura induceva la donna in uno stato di continua umiliazione.

L’episodio più grave

Partendo da questo contesto ben poco qualificante si arriva dunque all’episodio clou, quello che caratterizza il secondo capo di imputazione contestato, le lesioni aggravate che sono avvenute nel mese di marzo del 2022.

Proprio in virtù di questo quadretto, il giudice per l’udienza preliminare di Varese ha rinviato l’uomo a giudizio lo scorso 14 settembre dinanzi al Collegio. Ora le nuove tappe del processo, che permetterà di fare definitiva chiarezza su questa vicenda molto complicata che, si spera, possa concludersi nel migliore dei modi nell’interesse della parte offesa e del figlio della coppia, altra vittima di questa escalation di violenza.

 

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