“Niente più tatuaggi”: i calciatori rimangono a bocca aperta

La notizia ha scioccato i giocatori della squadra, che si sono trovati spiazzati dal divieto impostogli. Scopriamo insieme i dettagli.

Un’importante squadra di calcio tedesca ha emanato un’ordinanza che vieta ai suoi giocatori di farsi tatuare. La squadra in questione è la Werder Bremen, con sede a Brema. Milita in Bundesliga e insieme al Bayern Monaco è la squadra che ha disputato il maggior numero di stagioni nel celebre campionato tedesco.

divieto tatuaggi
Canva photo

Il Werder Bremem ritiene che il disagio che si prova dopo un tatuaggio, unito al rischio di infezione, possa ostacolare le prestazioni dei giocatori in campo. Ed è quello che è successo ad un giocatore dell’Amburgo, Eljero Elia, messo fuori gioco dopo che uno dei suoi tatuaggi è andato in setticemia. A volte, secondo i media, il dolore era così forte da impedirgli di indossare la maglietta durante gli allenamenti.

La reazione dei giocatori

Alcuni dei giocatori del Werden Bremen vantano un numero considerevole di tatuaggi. Ora però non potranno più aggiungerne nessuno alla loro lunga lista. Ma il divieto potrebbe rivelarsi difficile da far rispettare, dato che negli ultimi anni i tatuaggi sono diventati estremamente popolari, non solo tra i calciatori ma tra gli atleti di alto livello di tutto il mondo: dal celebre David Beckham ai giocatori della Nba Chris Anderson e Tim Duncan. Insomma, sono molti gli atleti che sfoggiano dei tattoo sul proprio corpo e lo fanno orgogliosamente. Mai si sognerebbero di coprirli o di eliminarli.

uomo tatuato
Canva photo

Michael R. Mantell, dottore di ricerca americano che ha condotto uno studio accademico sui motivi per cui le persone si tatuano, ha dichiarato: “Gli amanti dei tatuaggi sono persone orgogliose: hanno preso consapevolmente la decisione di tatuarsi il corpo e vogliono dichiarare con orgoglio di essere ciò che sono”.

“Sono persone normali come voi e me, solo che hanno un forte senso di identità che non hanno intenzione di nascondere. Non hanno paura dell’opinione pubblica e vorrebbero far sapere agli altri in cosa credono”. I tatuaggi sono un segno distintivo e lo sono diventati soprattutto nel corso del ventunesimo secolo. Addirittura si stima che oltre il 25% delle persone sotto i 30 anni si incida la pelle.

Potrebbe essersi trattato di un  errore di gioventù, di impulsività, resta il fatto che pur essendo alla moda, ci sono rischi oscuri per la salute. I tatuaggi buoni non sono economici e quelli a buon mercato non sono buoni, quindi assicuratevi che il vostro tattoo sia quello che desiderate tra 50 anni, se riuscirete ancora a trovarlo. In altre parole, pensateci prima di tatuarvi!

Impostazioni privacy