Stop su alcuni pigmenti. Non sarà più possibile tatuarsi con questi colori

Lo scorso anno l’Unione Europea ha introdotto una serie di restrizioni sulle sostanze contenute negli inchiostri dei tatuaggi o del make-up permanente.

La decisione è scaturita dalla necessità di porre rimedio all’utilizzo di sostanze potenzialmente pericolose dopo una revisione scientifica e tecnica sui rischi legati all’uso di alcune sostanze contenute nei colori dei tattoo.

Pigmenti per i tatuaggi
Tatuaggistyle.it

Al centro di tale revisione, iniziata diversi anni fa su impulso della Commissione europea all’Agenzia europea per le sostanze chimiche, i diversi tipi di inchiostri utilizzati e l’opportunità di contenere il loro impiego per tutelare la salute degli utenti.

Ma quali sono i colori che sono finiti nel mirino dell’Unione Europea?

I colori che non potranno più essere usati

In primo luogo, l’Unione Europea ha individuato il Pigment Blue 15.3 e il Pigment Green 7 come colori potenzialmente pericolosi. All’epoca l’UE aveva anche introdotto una deroga temporanea che permettesse ai fabbricati di avere il tempo di riformulare le miscele e adottare delle alternative più sicure.

tatuaggio
Alcuni pigmenti blu e verdi sono vietati in Europa

Ebbene, la deroga è scaduta lo scorso 4 gennaio 2023, inducendo così i produttori a immettere sul mercato nuovi pigmenti di blu e verde. Tutti i tatuatori che hanno i vecchi pigmenti sono dunque obbligati a dismetterli.

I controlli sulla qualità

Per quanto poi riguarda i controlli sulla qualità, i produttori sono tenuti a ripotare la dicitura Miscela per tatuaggi o trucco permanente, riportando la stessa dicitura su confezioni e imballaggi degli inchiostri che sono immessi in commercio. Oltre a questo obbligo, le aziende che operano nel settore dovranno informare gli utenti che intendono farsi un tatuaggio sui contenuti delle sostanze utilizzate.

Ancora, la normativa comunitaria ha voluto porre l’attenzione su alcune pratiche ritenute scorrette, come ad esempio l’applicazione di sconti su miscele in stock di magazzino fuori mercato al fine di incentivarne l’uso. Il rischio che il legislatore comunitario vuole scongiurare, evidentemente, è quello che tali miscele immesse sul mercato contengano sostanze pericolose, cancerogene, tossiche, corrosive, mutagene.

L’importanza della formazione

Infine, si richiama anche l’attenzione sulla necessità che i tatuatori siano adeguatamente informati e formati nella corretta interpretazione delle novità, e sull’opportunità di acquistare i propri prodotti da ditte europee che producono miscele per tatuaggi conformi alla normativa in vigore o, comunque, da ditte importatrici che abbiano la giusta consapevolezza nel rispetto della catena di qualità.

Per quanto poi concerne il capitolo dello smaltimento, i nuovi obblighi sono in realtà già entrati in vigore da diverso tempo e, dunque, non dovrebbero costituire ulteriori aggravi per la corretta gestione delle aziende che operano in questo mercato.

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