Il calcio potrebbe cambiare in modo radicale, soprattutto per i giocatori cinesi. Ma scopriamo insieme i dettagli.
Negli ultimi anni il calcio si è trovato nel mirino del Partito Comunista, noto per le sue rigide regole sulla sua popolazione. In questo caso però sono i giocatori a ritrovarsi al centro del dibattito politico che nell’utlimo periodo ha caratterizzato la Cina.
Molti di voi non lo avranno notato, ma i giocatori della nazionale si coprono abitualmente le proprie braccia indossando delle maniche lunghe o delle bende. Questo per nascondere i tatuaggi. Infatti, la dichiarazione della China Sports Administration afferma che ai giocatori della nazionale “è severamente vietato avere nuovi tatuaggi”.
Il divieto
Il Consiglio di Stato cinese ha emanato un divieto sui tatuaggi per i minori, vietando a qualsiasi impresa, individuo o organizzazione di fornire tali servizi o di incoraggiare i giovani a tatuarsi. “Nessuna impresa, organizzazione o individuo può fornire servizi di tatuaggio ai minori e non può costringere, indurre o istigare i minori a tatuarsi. Per i minori immaturi, il tatuaggio può essere solo un capriccio, qualcosa che fanno per cercare la propria individualità, ma il danno causato è enorme e di lunga durata”.
Il documento afferma che, sebbene divieti simili esistano già in alcune parti della Cina, tra cui Shanghai e Jiangsu, le autorità locali hanno atteggiamenti diversi quando si tratta di regolamentare il comportamento di bambini e adolescenti. La direttiva annulla le leggi locali, imponendo alle autorità giudiziarie e alle forze dell’ordine di far rispettare le sue disposizioni senza eccezioni. Nella direttiva emanata si legge: “Le famiglie e le scuole devono guidare attivamente i minori per aumentare la loro consapevolezza dei tatuaggi e dei loro effetti negativi, in modo che i minori possano rifiutare consapevolmente e razionalmente i tatuaggi”.
“I fornitori di servizi devono migliorare il loro senso di responsabilità e astenersi risolutamente dall’offrire servizi di tatuaggio ai minori”. Yeh Ta-hwa, un’operatrice giovanile taiwanese, ha dichiarato che gli adolescenti si tatuano tipicamente come forma di espressione personale e che le nuove regole sono un tentativo di esercitare un maggiore controllo sulla libertà di espressione dei giovani in Cina. “Xi Jinping ha limitato la libertà di espressione delle persone da quando è entrato in carica”, ha detto Yeh. “Ha fatto molto per limitare la libertà dei giovani, compreso il divieto di praticare qualsiasi forma di religione al di sotto dei 18 anni, limitando il loro tempo di gioco online e i contenuti che possono visualizzare”.
“Tutto questo dimostra che il controllo e il monitoraggio della libertà dei cittadini da parte della Cina sta diventando sempre più stretto”. In altri Paesi, tra cui gli Stati Uniti, alcuni Paesi europei e la democratica Taiwan, i tatuatori sono autorizzati a tatuare i minori con il consenso dei genitori. La donna ha detto che i tatuaggi sono stati in passato stigmatizzati a Taiwan, dove sono strettamente legati alla criminalità organizzata, ma sono ora sempre più visti come espressione di cultura, arte e libertà personale.
Zhou Shuguang, dissidente con sede a Taiwan, ha detto che il governo cinese potrebbe temere che le persone usino i tatuaggi per mostrare fedeltà a qualcosa di diverso dal Partito Comunista Cinese al potere, o che li usino come forma di protesta politica. “Probabilmente temono che i corpi dei minori si impadroniscano di vari simboli culturali, rendendo più difficile il lavaggio del cervello da parte del Partito Comunista Cinese“, ha detto Zhou.
“Le icone culturali, i personaggi dei cartoni animati e le scritte sono tutti portatori di cultura”. I minori potrebbero essere marchiati a vita, con simboli difficili da cancellare”, ha detto. “L’altra cosa di cui potrebbero preoccuparsi è che le persone utilizzino i tatuaggi come segni di riconoscimento quando formano gruppi, la cosa che il PCC teme di più, e che devono sciogliere”.
