Tatuaggi sul posto di lavoro: sono ancora mal visti e creano problemi?

Secondo quanto afferma un recente studio, contrariamente a quanto si crede avere un tatuaggio non ostacola più le possibilità di ottenere un lavoro. E, anche se molto dipende evidentemente dal proprio territorio di riferimento e dall’estrazione culturale dello stesso, sembra che in linea di massima (finalmente!) i tattoo non rappresentino più un ostacolo sulla propria carriera.

Pubblicato sulla rivista Human Resources, lo studio condotto da un team di ricercatori della University of Miami Business School e della University of Western Australia Business School ha dunque scoperto che la percezione dei tatuaggi sul posto di lavoro è cambiata radicalmente negli ultimi anni, e che la body art non è più legata all’occupazione individuale o alla discriminazione salariale.

Raccogliendo dati da oltre 2.000 partecipanti provenienti da tutti gli Stati Uniti, lo studio ha rilevato che i guadagni annuali dei dipendenti tatuati erano statisticamente “indistinguibili” da quelli senza che non avevano un’opera di body art sulla pelle.

In particolare, l’analisi conferma che chi cercava lavoro e aveva tatuaggi non solo aveva le stesse probabilità di ottenere un lavoro come i candidati non tatuati ma, in alcuni casi, aveva anche più probabilità di essere assunto. Si tenga però conto che c’è… un “ma”: la constatazione relativa al più alto livello di occupabilità per le persone tatuate pare si applichi solo agli uomini.

Sorprendentemente, tra gli uomini, abbiamo scoperto che avere uno o più tatuaggi era associato a un leggero, ma significativo, aumento dell’occupabilità, circa il 7,3% rispetto alla media. Tra le donne, non è stata riscontrata alcuna differenza di impiegabilità tra quelle con e senza tatuaggio“, ha detto a The Independent il coautore Andrew Timming, professore associato di gestione delle risorse umane presso la University of Western Australia Business School.

Nel complesso, non troviamo alcuna prova di discriminazione nei confronti delle persone con tatuaggi. Guadagnano quanto le persone senza tatuaggi e hanno la stessa probabilità di essere impiegate” – ha poi proseguito, confermando che, in fondo, la percezione del pubblico nei confronti dei tatuaggi è cambiata molto rapidamente, in concomitanza con il fatto che sempre più persone che abbracciano la body art in modo convinto.

Questo può essere spiegato dal fatto che molti giovani si sono fatti tatuare negli ultimi decenni accoppiati e, invecchiando, diventano manager e decisori. Sono quindi più disposti ad accettare la body art rispetto ai loro colleghi più anziani” – ha poi proseguito lo studioso.

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