Una dichiarazione di vita o morte sulla pelle. L’ etica medica in crisi

Un uomo gravemente malato è riuscito a decidere per la sua vita in punto di morte, nonostante le condizioni non glielo permettessero, tutto grazie a un tatuaggio.

I tatuaggi possono avere svariati significati ed essere in grado di comunicare dei messaggi anche molto importanti, ed essere un modo alternativo per comunicare qualcosa, un messaggio, un segnale individuale che riguarda la persona.

tatuaggio ospedale
Vita o morte? Le dichiarazioni di un uomo tramite un tatuaggio

Può capitare ad esempio quando è necessario riconoscere un individuo, quando si vuole comunicare un pensiero, un’ idea ecc. Questo è ciò che è successo a un uomo in California, che grazie a un tatuaggio è riuscito a comunicare le sue volontà.

Vita o morte. La decisione tramite un tatuaggio

Un uomo di 70 anni, nel 2018 era stato portato in ospedale d’ urgenza privo di sensi, alla clinica dell’ Università di Miami in California. Era stato visitato dal dottor Gregory Holt, che aveva affermato che l’ uomo, una volta giunto all’ ospedale, non si svegliava, respirava a mala pena perchè aveva un’ ostruzione irreversibile alle vie aeree, che lo stava portando alla morte.

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I medici trovano un tatuaggio sul petto dell’ uomo. La situazione si complica all’ ospedale di Miami

In quelle condizioni, ha spiegato il medico, si procede inevitabilmente a praticare una rianimazione, ma una volta scoperto il petto del paziente per agire, la situazione è diventata più complicata e tutto si è fermato. Come riportato su Npr.org, sul petto dell’ uomo appariva una scritta ben chiara “Do not resuscitate” (” Non rianimare “) seguita dalla sua stessa firma tatuata sotto.

Era un tatuaggio che ha sorpreso tutti, nessuno si sarebbe immaginato di trovare una dichiarazione del genere tatuata sul petto di un uomo che già da tempo era molto malato. Il tatuaggio ha compromesso così le azioni dei medici, che si sono travati costretti a non poterlo ignorare, sconvolti e senza aver ben chiaro cosa fare.

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Il tatuaggio dell’ uomo 70enne “Do not resuscitate” più la sua firma

Il tatuaggio ha richiesto una riunione tra i medici esperti, per discutere brevemente sull’ etica medica sulla decisione di esprimere le proprie volontà in casi di vita o di morte. Negli Stati Uniti infatti, per dichiarare le proprie volontà, nel caso in cui accadessero episodi simili, è necessario compilare e firmare un modulo, che attesti il fatto di non voler essere rianimati, qualora lo si desiderasse e che non venga eseguita una RCP , ne che venga utilizzata alcuna macchina per mantenere in vita. Ma molti di questi moduli non sempre vengono trovati in tempo o portati dalle persone che subiscono tali incidenti, per quanto siano moduli ufficiali, non sempre vengono presi in considerazione in situazioni d’ urgenza, e la rianimazione viene fatta a prescindere.

L’ esperto di etica medica, dottor Kenneth Goodman insieme al dottor Hold, di fronte al tatuaggio dell’ uomo, si sono trovati a dover prendere una decisione ben diversa, perchè di fronte a loro, il tatuaggio poteva valere come una dichiarazione firmata. Ma poteva realmente avere lo stesso peso di un documento ufficiale?

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La decisione dei medici è stata presa dopo diverse valutazioni, rispettando le volontà dell’ uomo

Il ragionamento dei medici è stato pensare che se quelle non fossero state le vere volontà dell’ uomo, probabilmente l’ avrebbe coperto o cancellato dopo tanti anni, se avesse cambiato idea, eppure era ancora lì. In conclusione, dopo aver analizzato la situazione, il dottor Goodman ha ritenuto giusto rispettare ciò che riportava il tatuaggio, all’ uomo non sarebbe stata fatta alcuna manovra cardiopomonare per rianimarlo, così è stato lasciato andare in pace.

Dopo la tragica situazione, i medici dell’ ospedale hanno scoperto che l’ uomo aveva rilasciato un modulo di dichiarazioni sulla rianimazione, ritrovato negli Archivi del Dipartimento della Salute in Florida, e come volevasi dimostrare, la sua volontà era la medesima, non voleva essere rianimato. Dopo l’ episodio dell’ uomo i registri con dichiarazioni di questo tipo si sono mobilitati per essere reperibili ovunque da qualsiasi ospedale.

 

 

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