Una tradizione che dura da cinquant’anni. In pochi la conoscono

Il mondo del tatuaggio sta esplorando nuove applicazioni sfruttando anche il business della moda dando vita ad una sinergia tra tatuaggio e passerelle. Una combinazione tra body art e look che ha una storia cinquantennale. Così come abbiamo un’identità definita nel nostro stile anche i tatuaggi ne entrano a far parte completando il nostro look e l’immagine che vogliamo dare di noi stessi. Lo hanno intuito diversi stiliti. Ripercorriamo questa alleanza nelle migliori passerelle nel corso degli anni.

foto dalla sfilata Jean Paul Gaultier Spring 2012 – fonte Pinterest Vogue

Anche quello dei tattoo è un mondo in continua evoluzione e di adattamento alla società e alle tendenze. Sono alcuni anni che assistiamo ad una sinergia tra diverse forme di arte e anche la moda nelle passerelle ha inglobato quella dei tatuaggi. Non solo gli stilisti si sono ispirati al mondo grafico dei tatuaggi ma oggi spesso puntano proprio sui modelli che hanno già dei tatuaggi e oramai sono i favoriti dalle maison di tutto il mondo.

Gli stilisti più innovatori

Il primo ad inserire i tatuaggi nella moda fu lo stilista Issey Miyake a New York con la sua Tattoo Collection autunno-inverno datata addirittura 1971. Siamo negli anni in cui il movimento Hippie si era consolidato e alcune delle icone rock dell’epoca morivano giovanissime. In questo contesto Miyake cerca il crossover tra rock, cultura giovanile e tatuaggi. Il suo capo più celebre infatti fu un omaggio a Jimi Hendrix e a Janis Joplin. Ma l’ispirazione principale della sua collezione derivava dalla cultura tradizionale del tattoo giapponese.

Issey Miyake e i suoi abiti ispirati ai tatuaggi in una foto dell’epoca

Un altro stilista innovatore nella mescolanza delle arti fu Martin Margiela che negli anni ’90 ha creato uno stile unico sperimentando il riciclo creativo di materiali di scarto. In una sua sfilata del 1989 presentò un’iconica maglia semitrasparente decorata con i tatuaggi denominata “tattoo top“.

Martin Margiela e il suo famoso Tattoo Top nella sfilata dell’89

Come non citare infine Jean Paul Gaultier che nel 1994 presentò la sua collezione primavera- estate dal nome “Les Tatouages“. Lo stilista attinge a piene mani dai disegni tipici dei tatuaggi e nei tessuti erano stampati i pattern della body art tribali, indiani e africani. Inoltre fu il primo a sdoganare la scelta dei modelli tatuati. Jean Paul Gaultier infatti scelse appositamente solo modelli che avessero piercing e tattoo.

Immagini dalla sfilata di Jean Paul Gaultier nel 1994

Tatuaggi e passerelle oggi

Oramai possiamo dire che i tatuaggi sono ben sdoganati anche nella moda delle passerelle. Le collezioni si sono fatte via via più trasgressive. Marc Jacobs, Roberto Cavalli, Rick Owens, Vivienne Westwood, solo per citarne alcuni, hanno fatto dell’iconografia del tatuaggio uno stile da cui attingere pienamente anche nella scelta dei modelli. Sembra infatti finita l’epoca dei modelli puliti e glabri o della bellezza immacolata. Oggi si ricerca la personalità. Un esempio è dell’affascinante modello Daniel Bamdad tra i preferiti di Vivienne Westwood e Jean Paul Gaultier. Ha molti tatuaggi e assicura che ognuno di questi racconta una storia. Ma anche le super modelle come Kate Moss e Cara Delevingne sfoggiano i loro tatuaggi.

Immagine del modello Daniel Bamdad pagina Instagram Kaltblut

E’ la moda che detta regole sui nostri look o è la street culture che influenza la moda?

Oramai sono ben mescolate ed è giusto che il tatuaggio sia usuale nelle passerelle perché fa parte in maniera prepotente della nostra vita e cultura. E’ giusto che chi detta le mode tenga presente come oramai la body art abbia modificato il nostro apparire e la moda si adatti di conseguenza.

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